Aprì nel 1850 in via Artisti a Torino con l’acquisto della Moriondo e Gariglio. La ditta crebbe velocemente e si trasferì in via Balbis 19, all’angolo con via Pinelli e corso principe Oddone nel quartiere San Donato, divenendo presto una vera fabbrica di proporzioni industriali grazie anche all’utilizzo di macchinari a vapore, con negozio in via Lagrange. Alla morte di Michele Talmone l’attività passò ai 5 figli. Nel 1888, Enrico, erede di Talmone, sottopose alla Città un progetto studiato da Angelo Marchelli per l’ampliamento della fabbrica (1), che prevedeva una vela in muratura con l’iscrizione “Cioccolato Talmone” e con le medaglie e i riconoscimenti ricevuti alle esposizioni. L’edificio è stato riconvertito, dopo una recente radicale ristrutturazione, che ha però conservato i caratteri esterni del fabbricato, in edificio residenziale. mappa via balbis 19 michele talmone fabbrica di cioccolatovia_pier_dionigi_pinelli_torino_vendita_loftopen_space_99978075977547427 01-torino-1884

All’epoca, il cioccolato era venduto da droghieri, confettieri e anche farmacisti in scatole di latta ermeticamente chiuse. La Talmone fu una delle prime aziende a credere nella forza dell’immagine pubblicitaria per il suo prodotto e usò un marchio pubblicitario di grande efficacia e facilmente riconoscibile per i suoi cartelloni pubblicitari e sin dal 1890 il suo cioccolato fu associato alla nota immagine dei «due vecchietti» disegnati dal cartellonista tedesco Oschner e che decorarono le scatole di latta delle produzioni Talmone.

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L’immagine fu accolta con grande favore dal pubblico e, all’ inizio del 900 apparve sulle prime scatole di latta che, a dimostrazione del grande successo nelle esportazioni, riportavano, le istruzioni d’uso in ben 4 lingue! Le scatole venivano prodotte in 6 misure differenti Kg 5 – 1 – ½ – ¼ – 1/8 -1/16, oltre ai “lattoni” per la vendita del prodotto sfuso.

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Lo stabilimento fu ampliato nel 1895 e rinnovato nel 1904 in stile Art Nouveau.   La Talmone innalzò pure edifici in stile moresco in occasione delle Esposizioni nel 1898 a Torino. Veduta da ovest con il padiglione Talmone in secondo piano (foto Mario Gabinio):

Veduta da ovest con il padiglione Talmone in secondo piano (foto Mario Gabinio)

Acquisita nel 1905 dalla società svizzera Tobler, confluì nel 1924 nella Unica nell’ambito del progetto del finanziere Riccardo Gualino di creare un grande gruppo dolciario nazionale

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UNICA nasce nel 1924 dalla fusione di 6 ditte: Michele Talmone , Moriondo e Gariglio, Fabbriche Riunite Galatine Biscuits e Affini, Dora Biscuit, Idea e Ferdinando Bonatti. MOLINO-PER-CACAO-MESCOLATORE-GMARTINA-TORINO-1928 MOLINO-PER-CACAO-MESCOLATORE-GMARTINA-TORINO-1928 1 RAFFINATRICE-CARAMELLE-CIOCCOLATO-G-MARTINA-TORINO-1926gmartina chocolate machineru

Sotto questa nuova Ragione Sociale venne abbandonato il tema Egizio e le scatole riportavano su 2 facciate i “due vecchietti” e sulle altre 2 le istruzioni d’uso in 4 lingue.

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Quindi, nel 1929, la Talmone si trasferì in corso Francia, nucleo di quella che divenne, con altre aziende, la Venchi-Unica in Piazza Massaua .

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Nel 1934 la Unica si fuse con la Venchi dando origine alla VENCHI -UNICA, società anonima di prodotti dolciari ed affini, con un capitale sociale di 37.200.000 lire:  lo stabilimento  modernizzato impiega 3000 dipendenti. Il lancio sul mercato della nougatine, una caramella di croccante ricoperta di cioccolato e ripiena di crema, è un successo. I “due vecchietti” superarono indenni anche questo nuovo passaggio di proprietà.

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http://www.rivistacharta.it/2013/07/felici-e-golosi/

La Venchi Unica continua ad impiegare una forza lavoro prevalentemente femminile e fornisce anche un servizio interno di assistenza infantile ai figli delle operaie, allestendo un “nido dei bambini”. Operai della Venchi Unica, Torino (anni '30). Foto di Ottolenghi - Associazione per la Fotografia Storica, TorinoTra il 1943 e il 1945 i lavoratori dell’azienda partecipano alle agitazioni di protesta contro la guerra e il regime: le giornate del marzo 1943; lo sciopero generale del marzo 1944, con il blocco della produzione; quello del 18 aprile 1945, con un grande comizio davanti ai cancelli della fabbrica; l’insurrezione del 25 aprile, quando l’azienda, presidiata dai propri operai, è teatro di una violenta sparatoria contro una divisione tedesca. Nel dopoguerra, la Venchi Unica riprende con successo la propria produzione e nel 1947 si assiste ad un nuovo aumento del capitale sociale, che supera i 312 milioni di lire. Nel 1955 la gamma dei prodotti Venchi è completata dai prodotti della Cuba del Cav. Cussino: in tutti i negozi della Talmone Venchi Unica sono distribuiti i Cuneesi Cuba al Rhum, il marrons Glaces e il Torrone.La fine degli anni ’70 segna il tracollo sotto la guida di Sindona. L’azienda viene smembrata, il marchio e i macchinari restano di proprietà della Cuba, che nei successivi vent’anni gestirà la ricostruzione.

Il caffè Talmone fu quindi inaugurato nel 1883 in Via Lagrange, poi nel 1912 fu trasferito in Via Roma angolo Via Cavour; cambiò nuovamente all’inizio degli anni ’30 per stabilirsi nel 1936 nella sede attuale di Piazza Carlo Felice 36, mutando la definizione in Caffè Roma già Talmone.

Bar Roma Già Talmone

Cioccolato Talmone

10 pensieri su “Cioccolato Talmone

  • 15 settembre 2016 alle 15:23
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    Mi ricordo da bambino questo prestigioso brand con i due vecchietti .Il cioccolato gustosissimo un’eccellenza. Vorrei che questo marchio si affacciasse sul mercato augurandogli grande successo . Con simpatia vi auguro ogni bene

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  • 28 gennaio 2018 alle 08:55
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    fin da bambina (i miei genitori avevano un bar) fui affascinata da questa immagine. Ora, che ho 70 anni, spesso con mio marito diciamo “siamo come i 2 dl Talmone”, se càpita di scambiarci dei favori, come portare una tazza di caffé o il giornale all’altro, anche se amiamo maggiormente le persone bisbetiche e non mielose. Forse molti non avvertono come alcune pubblicità facciano davvero parte della nostra vita e del nostro lessico privato. Torino, domenica 28 raffaella deorsola

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  • 18 luglio 2018 alle 17:18
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    Io ricordo un cioccolato fasciato in una fascia tricolore.Qualcuno ne ha una fotografia?

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  • 28 ottobre 2018 alle 15:37
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    Io ci sono stato quest’a primavera scorsa per una vacanza, non ero mai Stato a Torino sono rimasto veramente affascinato della Città e di tutte le bellezze. In particolare per caso abbiamo scorperto il Caffè Roma già Talmone, un locale bellissimo con un servizio eccellente. Sono dalla Sardegna nonostante qui ci siano posti bellissimi, Torino per me è una città che merita di essere visitata.

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  • 24 novembre 2018 alle 21:25
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    Sono nato e cresciuto proprio dietro lo stabilimento Venchi di P/za Massaia e ricordo il profumo di cacao che aleggiava in primavera e con nonna si andava allo spaccio dove si poteva comperare vari prodotti con un po di sconto perché erano di seconda scelta. Che ricordi indelebili. Grazie

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  • 17 aprile 2019 alle 10:09
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    Le Nougatine Venchi sono ancora in vendita e sono molto buone!

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  • 18 gennaio 2020 alle 17:10
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    Torrone, un dolce antico, fra Storia e Leggenda: potrebbe essere scritto sulla confezione del prodotto. Poiché la cultura può essere veicolata anche attraverso un succinto riferimento ai termini che lo hanno indicato e alle epoche che ha attraversato, un foglietto potrebbe essere inserito nella confezione stessa, contenente quel succinto riferimento, una volta elaborato.
    Cordiali saluti.
    Prof. Luigi Lavia

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  • 7 giugno 2020 alle 20:16
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    Grazie per le testimonianze. Che bei ricordi, che bella gente, che belle comunità. Un mondo che rimane solo nei ricordi di chi ha avuto la fortuna di vivere.

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  • 21 dicembre 2020 alle 04:28
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    Je suis à la recherche des anciens propriétaires de la chocolaterie Talmone.
    S’il reste de la famille ?
    Nous sommes cousins éloignés de par la famille Rostan dans les hautes Alpes France.
    Merci par avance

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  • 24 giugno 2021 alle 07:43
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    Io abito a Firenze e ricordo che negli anni 50/60 il bar Piero viale De Amicis faceva fare alla Talmone, un uovo di almeno 1metro, aperto con all’interno una composizione rifatta di cioccolata colorata che era stata inviata a Torino con un disegno del titolare del bar che si chiamava Giorgio. Trovassi delle foto!

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