Torino come New York, Chicago e Los Angeles: dal 19 settembre si potrà tirare liberamente in piazza Arbarello e fare (forse!) canestro.
In centro a Torino non ci sono spazi di aggregazione per i giovani. Per fare sport occorre iscriversi in palestra o trovare una squadra, e in ogni caso vincere la pigrizia per raggiungere luoghi e compagni di gioco preventivamente allertati.
L’idea che il centro di una città sia inviolabile è ormai obsoleta e fa parte di una mentalità che non tiene conto dell’evoluzione urbana e dei bisogni delle famiglie, sempre più in difficoltà nei tempi e nelle possibilità economiche: vedere il centro come appannaggio solo dello shopping e della passeggiata domenicale è quasi ottocentesco. Il centro è vivo, pulsa, chiede di sentirsi utile.
Soprattutto quando una piazza così bella come Piazza Arbarello è lasciata da anni alla mercè dello spaccio e del margine progettuale.
E pensare che, per ironia della sorte, fu creata e donata ai torinesi nell’800 per risarcirli della perdita degli ombrosi viali che circondavano la Cittadella, a causa di nuovi insediamenti abitativi e militari. Una piazza storica anche dal punto di vista sociopolitico, da cui negli anni ’80 e ’90 partivano i cortei di contestazione studentesca, e che oggi vogliamo che torni a diventare un pacifico luogo di condivisione sportiva.
L’idea è nata da una famiglia moderna residente in zona: una madre “osservatrice” di adolescenti, troppo spesso intrappolati da smartphone o da passioni sopite, uno stepfather con la passione del basket, una “plurimamma” il cui figlio frequenta uno dei ben 12 istituti scolastici che gravitano in zona.
Loro, insieme ad un po’ di amici e oltre 300 cittadini che hanno firmato le petizione, si sono fatti promotori dell’iniziativa verso la Città di Torino e l’Assessore Ilda Curti si è da subito mostrata interessata al progetto e lo ha inserito in un patto di cittadinanza attiva che è stato accettato dai promotori.
Il patto prevede che i cittadini realizzino il bene comune con propri mezzi e lo trasferiscano alla Città che lo rileva e lo fa proprio, a costo zero. Proprio tornando all’idea antica per la quale la piazza fu realizzata: una donazione.
E così i nostri “cestisti” hanno costituito un’Associazione – Tiro Libero – e si sono occupati di tutte le fasi dell’iniziativa: dalla progettazione alla realizzazione, passando attraverso il reperimento di finanziamenti grazie a M**Bun e Tiger, sponsor ufficiali.
Un progetto di grande valore etico e una portata sperimentale di grande impatto per il futuro di Torino. Un progetto sociale, oltre che educativo.
Perché proprio lo streetbasket? Perché il basket è il secondo sport in città, perché si pratica a prescindere dal numero, perché non è rumoroso o dannoso, perché per essere giocato non basta mettere due maglie a  segnare la porta – come nel calcio – ma ha bisogno di strutture idonee, perché è di squadra ma ha delle regole di rispetto…insomma, perché è bello!
L’inaugurazione della Playground avverrà il 19 settembre: alle 16.00 con la partecipazione delle
Istituzioni e la presentazione della squadra femminile di basket PMS Fixi Piramis di serie A1.
Si ringraziano di cuore gli Architetti Roberta Minola e Carlo Becciu per la preziosa elaborazione grafica e progettuale, il MAU Museo di Arte Urbana e in particolare l’artista Vito Navolio, che hanno contribuito  alla realizzazione artistica del tracciato, la PMS Basketball per il sostegno sin dalla prima ora e la Reale Mutua per la partnership assicurativa.
Non appendentevi, non li vandalizzate, non fatene usi impropri: semplicemente venite e…enjoy playing!

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CO.STAMPA ARBARELLO STREETBASKET

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19 settembre 2015 Playground di streetbasket in Piazza Arbarello – La città si mette in gioco!

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