Mostra personale di pittura dell’artista Giorgio Ramella. Dal 2 al 30 dicembre 2024

Vernissage 2 dicembre dalle 18.30 alle 21.00, presso la Galleria del Museo d’Arte Urbana, via Rocciamelone 7 c Torino.   A cura di Sonja Krstic, Edoardo Di Mauro. Allestimento Alberto Garino. Degustazione vini a cura di Stuzzivino

H 19 Glam 80 (Carl Lee & Lady Ghost) in concerto Sabato 2 Dicembre al Mau di via Rocciamelone 7c in occasione della mostra di Giorgio Ramella.

Glam 80 è un duo vocale di cover anni 70 e 80 formato da Carl Lee alias Carlo Musso, poliedrico musicista noto come solista con il rockabilly di Carl Lee & The Rhythm Rebels negli anni 80 e 90 e membro della band no wave Eazycon, e Lady Ghost alias Laura Agerli, cantante post-punk e dark già con i Ghost Effect.

I Glam 80 spaziano dai Velvet Underground ai Roxy Music e reinterpretano i classici della new wave anni 80.

Con il patrocinio del Comune di Torino. L’iniziativa fa parte del progetto Fucina Campidoglio

L’esotico quotidiano di Giorgio Ramella

mostra personale

La mostra personale di Giorgio Ramella alla galleria del Museo d’Arte Urbana presenta due serie di lavori dell’artista  che, ad un primo sguardo, potrebbero sembrare distanti tra loro. La prima serie, intitolata Le mie Afriche, espone paesaggi, oggetti e tematiche legate al continente africano, mentre la seconda è costituita da acquerelli realizzati durante il periodo della pandemia, che ritraggono la casa dell’artista, il suo spazio quotidiano, circoscritto dalle quattro pareti in cui ha trascorso i suoi giorni. Attraverso le sue opere, Giorgio Ramella si rivela come narratore visivo, autore di una sorta di diario che si srotola tra le pagine della vita, esplorandone stagioni e mutamenti, offrendo uno sguardo intimo sulla complessità e la bellezza dell’esperienza umana. Un viaggio avvincente tra mondi discosti e condiviso quotidiano.

Le Mie Afriche ci conduce attraverso paesaggi vibranti, oggetti pregni di significato e tematiche legate al continente africano. La pittura diventa un viaggio intellettuale e spirituale, un’esplorazione ricca di culture e storie, dove il colore audace e le forme penetranti diventano linguaggio. La profonda empatia di Ramella per l’Africa traspare in ogni dipinto, catturando lo spirito del continente con una curiosità ed un’apertura mentale che si traducono in opere vivide e coinvolgenti.

Durante il periodo di chiusura imposto dalla pandemia, Ramella ha intrapreso un viaggio ancora più intimo, esplorando il proprio spazio quotidiano. Gli acquerelli ci raccontano il ritrovamento di un vero e proprio tesoro in termini di ricchezza cromatica, disseppellito dall’artista nell’intimità degli ambienti domestici, trasformando la solitudine tangibile del periodo di isolamento del 2020 in un’opera d’arte. La serie trasforma l’ordinario in straordinario, portando la visione dell’artista nel cuore del quotidiano.

L’affascinante dualità tra esotico ed intimo emerge come filo conduttore in tutta l’opera di Ramella. La sua abilità nel giocare con i significati, unendo mondi apparentemente discosti, rivela la maestria nell’esprimere pensieri, emozioni ed immaginazione nella loro essenza più pura.

In questo percorso creativo, l’artista ci invita ad esplorare da vicino il processo di trasformazione dell’esperienza in arte, attraverso paesaggi emotivi, odori e colori che lasciano un’impronta duratura nella memoria. Questo straordinario viaggio, dove l’arte diventa il mezzo attraverso cui esploriamo mondi discosti e contesto quotidiano; insomma, noi stessi.


Interruzioni 

mostra personale dell’artista Virginia Di Nunzio. Dal 2 al 30 dicembre 2024

Vernissage 2 dicembre dalle 18.30 alle 21.00, presso Spazio Garino, via Rocciamelone 1/i Torino.   A cura di  Alberto Garino e Sonja Krstic. Degustazione vini a cura di Stuzzivino

L’iniziativa fa parte del progetto Fucina Campidoglio

Virginia Di Nunzio è un’Artista per certi versi anacronistica. I rimandi al passato, infatti, sono evidenti: i kouroi greci, l’arte africana e le lezioni del primitivismo del 900 le permettono di intraprendere un percorso basato sull’estetica e sulla forma. La costante attrazione per l’esotismo trova il culmine nei corpi delle sue sculture, permeate di una forte e a tratti ossessiva percezione sensoriale. Iniziano, perciò, a leggersi rielaborazioni dell’eredità lasciata da Constantin Brâncuși principalmente, e accenni a Medardo Rosso. La ricerca costante di un atavismo che sembra per lei magnetico, la pone in una condizione di rinnegare e negare alle sue figure il tempo e lo spazio ma dona loro una sacralità composta. Le opere presentate per “Interruzioni” sono parte di una serie che elogiano la solennità e l’inviolabilità del corpo attraverso figure totemiche. La sinuosità e la politezza delle figure sembrano chiedere un contatto fisico con l’osservatore, senza però poter restituire il gesto. La composizione dei corpi acefali e della loro compostezza suggeriscono un forte senso di silenzio e un movimento interrotto, probabilmente impossibile; forse sono eternamente vincolati all’immobilità e alla segretezza, ma hanno comunque il dono della sacralità. Subiscono una sorte diversa le teste, mancanti di corpo, di fermezza e costretti in un movimento da un gesto violento, quasi dissacratorio. Sembrano non avere la stessa inviolabilità che possiedono i corpi: nelle bocche semiaperte si possono leggere, come suggerisce il titolo della mostra, parole o suoni interrotti.

L’esotico quotidiano di Giorgio Ramella e Interruzioni di Virginia Di Nunzio

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *