Nel 1998 si insedia, a seguito di un primo contributo del Comune di Torino, un secondo nucleo di 17 opere.

Il contributo ottenuto grazie al Prof. Di Mauro dall’Assessore Gianni Vernetti a capo  dell’Assessorato all’Arredo Urbano, pari a 90 milioni di lire di cui 30 milioni per le attività del Comitato Riqualificazione Borgo Vecchio Campidoglio e 60 destinati allo sviluppo del MAU nonchè alla sanatoria di situazioni pregresse del 1995/96, fu erogato al Comitato, il cui direttivo lo gestì con modalità mai chiarite. Il Prof. Di Mauro come direttore artistico non ricevette alcun compenso, neppure a titolo di rimborso spese, nonostante avesse reperito il contributo e al contrario di quanto sostenuto dal Comitato. Vi furono problemi anche nella selezione delle opere (una parte delle quali realizzata a seguito di concorso esteso agli studenti delle Accademie di Belle Arti italiane)  in quanto diverse di queste, che si riveleranno di scarsa qualità, non passarono al vaglio del direttore artistico Prof. Di Mauro, ossia quelle realizzate da Massimo Greco, Marco Barbonese, Campoccia/Ravinale, Vera Tait, Cinzia Frasè e Tiziana Brisotto: tutte queste opere sono state sostituite o eliminate, tranne quella di Campoccia/Ravinale negli anni successivi.

Le opere furono inaugurate nella Festa d’Autunno dell’ottobre 1998, e presentate in un documentario: https://www.youtube.com/watch?v=gYToXPGhMMI

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A fine 1999 inizio 2000 fu realizzata con fondi del CSV/UNIVOL,  erogati al Comitato per le proprie  attività generali, l’opera di Filippo di Sambuy, inaugurata ufficialmente nel 2001 insieme al primo nucleo di opere realizzato in autonomia dal MAU (https://www.museoarteurbana.it/en/mau-inaugurazioni-opere-murali-13-luglio-2001/).

Nel 2000 il MAU si costituisce in autonoma Associazione.  Questa si rivelerà una mossa fondamentale per il suo decollo.

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Marco Barbonese  Via Rocciamelone

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Pittore amico di Massimo Greco

http://www.exibart.com/profilo/eventiV2.asp?idelemento=17566

Opera coperta nel 2011 dall’Edosauro di Gianni Gianasso

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Tiziana Brisotto Via Musinè

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Studentessa selezionata con il concorso delle Accademie di Belle Arti. Sostituita nel 2013 dal Cappellaio Matto di Angelo Barile

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Vera Tait Via Corio

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Cancellata durante una ristrutturazione dell’immobile nel 2012, e mai sostituita.

Antonio Carena  Via Locana

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Tondo con nuvole. Restaurato nel 2005 e illuminato con fari

www.antoniocarena.it

Luigi Presicce Via Balme

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Studente dell’Accademia di Belle Arti di Lecce, negli anni successivi diventa uno dei più affermati artisti italiani dell’ultima generazione

http://luigipresicce.tumblr.com/

http://www.artribune.com/2014/01/il-contemporaneo-mi-annoia-cosi-parlo-luigi-presicce-in-dialogo-a-milano-con-caroline-corbetta-per-chiudere-la-sua-personale-alla-galleria-bianconi-un-talk-serrato-dagli-inattesi/

Paola Destefanis

Via Colleasca

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Studentessa dell’Accademia di Cuneo, morta pochi anni dopo l’esecuzione dell’opera.

Cinzia Frasè Via San Rocchetto

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Studentessa dell’Accademia di Brera. Opera rovinatasi in breve tempo, e cancellata in accordo colla proprietà (ristorante Ratatui). Non ancora sostituita.

Massimo Greco

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Artista e grafico diplomato all’Accademia Albertina. Sostituita nel 2011 da opera di Silvio Porzionato

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Leonida De Filippi Via Musinè

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Andrea Quaranta  Via Levanna

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http://www.videopiemonte.it/trampolino-di-lancio/12529_transfigurationes-a-bene-vagienna.html

https://cuneiforme.wordpress.com/2014/04/04/andrea-quaranta-in-mostra-alla-fondazione-casa-delfino-di-cuneo/

Campoccia-Ravinale  Via Musinè-Via Locana

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Opere entro finestra cieca realizzate su richiesta delle artiste con la tecnica dell’affresco.

Veloso-Carossio Via Cibrario

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Studenti spagnoli Erasmus che nel 1998 erano iscritti all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino. Opera sostituita nel 2003 con murale dell’artista albese Bruno Sacchetto, progetto che aveva partecipato al concorso “Pareti ad arte” promosso da Artissima e dal Comune di Torino.

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Enzo Bersezio Via Musinè

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https://www.facebook.com/pages/Enzo-Bersezio/203700086239

Scultore e installatore, nato a Lesegno (CN) nel 1943, vive e lavora a Torino; è tra i più significativi autori piemontesi post arte povera. L’opera murale è un progetto di scultura

Filippo di Sambuy  Via Balme/Via Corio

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http://www.artapartofculture.net/2014/03/14/filippo-di-sambuy-lintervista/ http://www.andataritornolab.ch/Filippo_Di_Sambuy/Filippo_di_Sambuy.html http://www.giardinosegreto.com/?theme_portfolio=segni-urbani-con-filippo-sanbuy

“L’intervento è nato da una collaborazione con l’artista Filippo Sanbuy. Il segno grafico dell’artista sul muro prosegue anche orizzontalmente grazie all’utilizzo di Ophiopogon Planiscapus Nigrescens, pianta dal colore nero, come la tinta utilizzata per dipingere il muro. Altri piccoli accorgimenti hanno permesso di valorizzare maggiormente il sito: edere in varietà, per esempio, ricoprono in parte i condotti di aerazione dei garage sottostanti.”

http://www.undo.net/it/mostra/5165

13/7/2001

Museo Arte Urbana

via Balme 19, Torino

Alle ore 18.30, con punto di ritrovo in via Balme 19, il MAU inaugura un nuovo ciclo di opere murali, a cura di Edoardo Di Mauro, Direttore Artistico, e Giovanni Sanna, Curatore. Due lavori di grande formato sono proposti da Filippo di Sambuy e da Carlo Giuliano rispettivamente in via Balme 19 ed in via San Rocchetto 17.

 

comunicato stampa

Alle ore 18.30, con punto di ritrovo in via Balme 19, il MAU inaugura un nuovo ciclo di opere murali, a cura di Edoardo Di Mauro, Direttore Artistico, e Giovanni Sanna, Curatore, dopo l’apertura della “Galleria Campidoglio” lo scorso 20 maggio. Due lavori di grande formato sono proposti da Filippo di Sambuy e da Carlo Giuliano, Direttore dell’Accademia Albertina, rispettivamente in via Balme 19 ed in via San Rocchetto 17. Filippo di Sambuy, in un condominio di nuova costruzione, grazie alla disponibilità di Danilo Corazza, imprenditore e appassionato d’arte, presenta una installazione articolata su due livelli, intitolata “Costellazione dell’Arcangelo distratto”. In essa Sambuy riprende un motivo già adoperato, e purtroppo non conservato, proposto in una edizione della rassegna “Fuori Uso”, a Pescara. Ispirata alla simbologia tipica dei lavoro di Sambuy, l’opera è composta da una spada di grandi dimensioni, tracciata sul muro prospiciente il giardino condominiale ed estesa anche su quest’ultimo, strumento smarrito dall’Arcangelo Michele, così impossibilitato ad adempiere ai suoi doveri di arbitro dei Giudizio Universale. L’installazione è completata da un affresco visibile dal lato di via Balme, raffigurante un raffinato cielo stellato. Carlo Giuliano propone una rigorosa struttura cinetica, intitolata “Luci ed Ombre”, proveniente dal suo vasto repertorio di artista e scenografo, costituita da circa quattrocento irsute e sottili punte di ferro, installate con certosina pazienza a parete, dove stabiliscono un rapporto geometricamente armonico con la struttura architettonica dell’edificio. Una delle opere più atipiche fin qui inserite nel variegato contesto del MAU. Si inaugurano anche le pitture di quattro artisti torinesi, Ferruccio D’Angelo, uno dei più validi operatori emersi nella seconda metà degli anni’80, Francesco Di Lernia, nome ormai consolidato tra i pittori della recente contemporaneità, Gianluca Rosso, tra i migliori giovani emergenti, e Gianna Piacentino, esponente della “generazione di mezzo”. I loro lavori sono sviluppati ognuno su due delle molte finestre “cieche” che caratterizzano il Borgo Vecchio, rispettivamente in via Netro 2, via Musinè 19, via Locana 20 e 26. Venerdì anche un nuovo lavoro di Carlo Giuliano va a collocarsi, in via Nicola Fabrizi, all’interno della “Galleria Campidoglio”, 31 opere formato 70×100 cm, protette da teche di plexiglas e collocate tra le pareti dei negozi aderenti al “Centro Commerciale Artigianale Naturale Campidoglio” in via Nicola Fabrizi e Corso Svizzera. Prossimo appuntamento del MAU in autunno, con l’inaugurazione di nuove opere permanenti, tra cui quelle di Enrico De Paris ed Antonio Mascia. via Balme 19 via San Rocchetto 17 TORINO

I primi anni del MAU: le opere dal 1998 al 2000

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