Il Cinema Zeta

Riqualifichiamo il Cinema Zeta

Non lasciamo morire l’ultimo cinematografo rimasto nel nostro borgo.

Chiuso da tempo e proprietà di due signore romane, dovrebbe rimanere chiuso per sempre. O forse demolito?

Passandoci davanti si può notare da dietro le inferriate che all’interno è ancora tutto intatto come prima della chiusura e inoltre questo locale può contare su moltissimi posti a sedere e su di uno spazio molto ampio.

Un tempo chiamato Cibrario, era passato poi come cinema d’Essai.

I suoi cartelloni hanno visto film di tutti i generi, anche stranieri con attori in grande stile.

Robert De Niro e Liza Mannelli c’erano stati con le stupende musiche di “New York New York.” Diventato successo mondiale.

In seguito si era cambiato genere, diventando a luci rosse, ma quella ormai è storia vecchia. Di nuovo, ci sarebbe l’idea di un Centro Polivalente.

Per fare avvicinare i ragazzi di qualunque classe al genere teatrale.

Con laboratori e stage di giorno per promuovere ed attivare di teatro e comunità a favore dell’integrazione di adulti, ragazzi e scuole ed artigianalità, organizzazioni e promozioni di rassegne. Quindi rappresentazioni e musiche fino a completare intere serate.

Ancora saltuarie proiezioni cinematografiche e nell’insieme un divertimento culturalmente sobrio, versatile e interessante.

 

A proposito dei vecchi cinema di un tempo in zona, ci sarà senza dubbio chi si ricorda ancora del Cine Bernini, dello Star, del Cinema Principe in piazza Benefica, dell’Excelsior (noto come quello delle pulci negli anni 50/60), dell’Odeon in Via Venalzio, del Cibrario/Zeta d’Essai (menzionato sopra), ed il tristemente noto Statuto che il giorno prima di San Valentino del 1983, sessantaquattro giovani morirono soffocati dal fumo sviluppatosi nella galleria per la mancanza di uscite di sicurezza.

Questi locali venivano chiamati “Proseguimenti Prime Visioni” o “Seconde Visioni”. A volte la pellicola era rovinata, ma per i residenti in zona degli anni ’70, inizi ottanta restava tutto sommato una comodità: si spendeva meno che nei locali del centro senza pensare a spostarsi, soprattutto di sera e non solo in estate, ci si poteva recare tranquillamente a piedi senza il problema del parcheggio o di guardare tabelle dei bus, sovente non esatte. Ed i film erano sempre recenti.

Adesso il primo dell’elenco è stato assorbito da più di venticinque anni da una palestra dell’Isef, già esistente in piazza Bernini, ma che si è allargata di parecchio; lo Star è diventato un caseggiato di lusso che fa angolo con Piazza Chironi (per qualche anno c’era stato un supermercato), il Principe era un bel locale composto di sala da ballo , ed ora sede di un mercatino di prodotti biologici; l’Excelsior, situato in largo Francia, è una concessionaria d’auto, dell’Odeon, un po’ spostato dal Campidoglio, non si hanno notizie, e lo Statuto è un bar poco affollato accanto ad un altrettanto poco rinomato discount di computer. Per quanto riguarda l’Astra, dopo decenni di decadimento, il teatro Stabile l’ha recuperato per rappresentare commedie di genere drammatico o di improvvisazione teatrale giovanile, non è stato del tutto ristrutturato e certo non ha l’eleganza di prima. Sempre per il motivo della sicurezza negli ambienti, limitando materiali infiammabili.

Questi locali erano presenti in altre zone, ma ben pochi sono rimasti nell’intera area di Torino, e generalmente sono diventati teatri con commedie amatoriali con un certo numero di commedie nel cartellone.

Una buona idea sarebbe quindi di riscoprire almeno un cinemino rionale che potesse riunire un po’ di più la gente del nostro antico borgo campidoglio.

http://youtu.be/uGPZ8wEl_84

TESSUTI ANTICHI, TENDAGGI MODERNI.

Nel 1947 il Borgo Campidoglio, stava risorgendo da una guerra, che aveva versato in brutte condizioni e mandato in rovina buona parte del territorio, e le persone specie chi era nel commercio.

Il signor Virgilio Ferraris , avendo un po’ di capitale da investire, guadagnando come rappresentante dalla vendita di tessuti Vitale di Biella, ditta in cui vi lavorava fin da ragazzo, , decise un bel giorno di aprire un’attività in proprio e assorbire un paio di vecchi negozietti e formare “I Magazzini Campidoglio”.

Sempre posizionati da 66 anni in Piazza Risorgimento, angolo via Nicola Fabrizi.

Smerciava con profitto filati pregiati ricamati, e ogni tipo di stoffe dalla seta, al raso fino al semplice cotone, quello tipico del biellese.

Furoreggiava quindi l’epoca d’oro per le massaie che volevano costruirsi un abitino o fare grembiulini ai propri bambini in età scolare o addirittura per confezionare abiti da sposa.

Il signor Virgilio, era una persona molto amabile, sempre pronto ad un gesto simpatico, e anche i classico sconto veniva in percentuale all’acquisto, e se capitava anche qualche omaggio se la spesa era un forte. E’ stato in negozio fino a quasi 100 anni di età, si può dire quasi fino alla sua scomparsa da questa terra.

Poi successe la figlia, ma purtroppo dell’attività del padre se ne prese cura per poco , causa problemi di salute.

C’era comunque sempre la storica commessa, andata in pensione tre anni fa, dopo tutta la vita passata nei “Magazzini Campidoglio” e sempre sorridente e disponibile.

La nipote stava crescendo e si interessava dell’attività di famiglia. Ed ha gestito il negozio negli ultimi anni; la signora Scagliotti Elisabetta suo sul futuro del negozio vuole mantenere un segreto tutto suo e dopo 66 anni ha chiuso i battenti del negozio per sempre il 10 agosto 2013.

Un segreto che non serve né a lei né ai tanti clienti che sono passati nel Magazzino, perché un’attività così florida meritererebbe essere soppiantata da qualcosa di importante.

Visto che insieme alla Cartoleria Manzoni , sita in corso Svizzera, entrambi, non hanno mai cambiato proprietario e hanno sempre mantenuto il look di un tempo.

L’erede, signora Elisabetta al contrario del nonno materno, non ha saputo rinnovare gli articoli facendo crollare le vendite.

Si sa che la concorrenza è spietata, con l’avvento dei “super” e dei mercatini rionali, dove conta al massimo la storia della qualita/prezzo, si compra tutto insieme a frutta e verdura e qualunque altro genere alimentar e non.

Non si dice, tra l’altro che il cliente ha sempre ragione? Ci si recava in questi posti per farsi consigliare…E la cortesia prima di tutto.

Da settembre comunque sparisce un altro pezzo della memoria del nostro Borgo.

Verra’ soppiantata dall’ennesima banca? O sarebbe meglio una ferramenta che manca ormai da qualche anno? Chi vivrà vedrà.

Magazzini Campidoglio Ferraris Di Scagliotti E. & F ☆ via Nicola Fabrizi 17, Torino, Piemonte, 39 0117493695. Attualmente lo spazio ospita “L’Emporio di Pinin”

magazzini campidoglio

Negozi dall’antico al moderno

Nella zona di Piazza Risorgimento e in special modo su via Nicola Fabrizi, si stanno evolvendo un po’ di trasformazioni nei negozi. Ci sono almeno un paio di avvenimenti eclatanti.

I più clamorosi sono due, anche se in totale sarebbero almeno quattro-cinque.

Iniziamo dal negozio più longevo “I magazzini Campidoglio” con un po’ di storia.

Nel 1947 il Borgo Campidoglio, stava risorgendo da una guerra, che aveva ridotto in cattive condizioni e mandato in rovina buona parte del territorio, come pure molti abitanti del borgo, specialmente chi era nel commercio.

Il signor Virgilio Ferraris, avendo un po’ di capitale da investire, guadagnato come rappresentante dalla vendita di tessuti della fabbrica Vitale di Biella, ditta in cui vi lavorava fin da ragazzo, , decise un bel giorno di aprire un’attività in proprio e assorbire un paio di vecchi negozietti e formare “I Magazzini Campidoglio”.

Quest’ultimo è sempre stato posizionato da 66 anni in Piazza Risorgimento, angolo via Nicola Fabrizi.

Negli anni passati smerciava con profitto filati pregiati, ricamati, e ogni tipo di stoffe: dalla seta, al raso, fino al semplice cotone, quello tipico del biellese.

Furoreggiava quindi l’epoca d’oro per le massaie che volevano confezionarsi un abitino in casa o fare grembiulini ai propri bambini in età scolare o addirittura per abiti da sposa.

Il signor Virgilio, era una persona molto amabile, sempre pronto ad un gesto o una parola simpatica e anche il classico sconto veniva in percentuale all’acquisto. Se capitava, verso le feste natalizie pure qualche omaggio se la spesa era un po’ consistente.

Lui è’ stato in negozio fino a quasi 100 anni di età, si può dire quasi fino alla sua scomparsa da questa terra.

Poi successe la figlia, ma purtroppo dell’attività del padre se ne prese cura per poco , causa problemi di salute.

C’era comunque sempre la storica commessa, andata in pensione tre anni fa, dopo tutta la vita passata nei “Magazzini Campidoglio” sempre sorridente e disponibile ad un consiglio.

La nipote di Virgilio stava crescendo e si interessava dell’attività di famiglia. Ed ha in seguito gestito il negozio negli ultimi anni. La signora Scagliotti Elisabetta, purtroppo, però, vuoi per l’avvento dell’apertura dei grossi centri commerciali, vuoi per non aver rinnovato la scelta con i prodotti più nuovi, non ha potuto mandare avanti il successo di suo nonno. E all’inizio di settembre di quest’anno, ha dovuto chiudere i battenti , per sempre.

Solamente tre mesi dopo, si è venuti a conoscenza che si apriva l’Emporio, magazzino anch’esso. Lì si trovano esposti con simpatia, sia in vetrina che all’interno, le grosse pecorelle azzurre e oltre alla vecchia discografia anni 70/80, c’è la possibilità di comprare oggetti originali, che ricordano la Torino di una volta. Inaugurazione 29 novembre. Nell’ Emporio, ovunque reca la dicitura:

Chi entra qui è gente felice”. O qualcosa del genere; in ogni modo è stato assorbito dal gerente del negozio di dischi situato vicino all’Erboristeria Orsini, che ora è un distributore automatico di bevande.

Per proseguire, si potrebbe dire che è stato chiuso un altro mostro sacro: Perruquet, che in Via Nicola Fabrizi sulla piazza Risorgimento, è stato presente per oltre quarant’anni.

Per l’infelicità di tutti i ghiottoni della zona che vi si recavano per comprare ogni golosità dai formaggi di ogni specie, ai salumi stagionati di molte regioni d’italia e negli ultimi anni anche prodotti biologici, bevande fresche, l’acqua e il buon pane.

Di commesse se ne sono alternate parecchie, ed il negozio soprattutto al sabato, aveva la fila fuori in strada, due ore di coda al mattino verso le 11 non le impediva nessuno, se si voleva fare la propria spesa per il week-end.

Pure per Perruquet, oltre alla crisi, un fattore che ha fatto abbassare le vendite è stato il cambio repentino di una commessa molto carina e che sapeva attirare la clientela, con infini garbo e savoir-faire. Mery catturava l’attenzione di tutti consigliandoti al meglio per il tuo risparmio, qualità e prezzo erano pari passo. Non vale il detto che nel commercio che il cliente ha sempre ragione? Un bel sorriso e qualche parola gentile dovrebbe essere d’obbligo per chi vuole vendere.

Se così non si fa, i profitti calano e aumentano solamente le tasse, con la conclusione della chiusura degli esercizi. Compreso un triste cartello che annunciava appunto la cessazione di attività nella zona Campidoglio, annunciando che restavano aperti solamente i Perruqueti del centro.

Al posto, ora, ci sono i fiori de “Il Giardino di Concy”, sabato 7 dicembre.

è arrivata la signora Concetta, con un negozio di piante pregiate, e oggettini regalo.

Un altro negozio che gia’ da qualche anno aveva cambiato genere, era il rinomato negozio di casalinghi, che furoreggiava negli anni 70/80/90, soppiantato negli anni, dal 2000 in poi dal genere della vecchia ferramenta. I due esercenti non hanno proseguito molto, ed ora dopo un paio d’anni di nulla, è arrivato un negozio di arredamento ultra moderno, forse non in sintonia col nostro borgo vecchio, ma molto avveniristico.

C’è ancora qualcosa da dire riguardo a Previati, per anni ha servito sciatori, e sportivi di tutto il Campidoglio e dintorni. Per parecchio ha mandato in onda i saldi, poi ha risentito del periodo nero del commercio in piccolo ed ha chiuso già prima dell’estate 2013 e adesso i locali sono vuoti ed in attesa diun affituario.

Per ultimo la boutique “Sogni” sempre sullo stesso marciapiedi degli ultimi due, è sempre stato sul genere intimo, ma da qualche tempo ha cambiato, trattando un abbigliamento casual di stile, con maglioni in lana ben confezionati, anche se la signora che vende non conosce l’alpaca come un filato di lana ….tempi moderni…

Il Giardino di Concy piante e fiori

Borgo Campidoglio negli articoli di Carla Audagnotto

One thought on “Borgo Campidoglio negli articoli di Carla Audagnotto

  • Tuesday August 27th, 2019 at 09:45 PM
    Permalink

    Come si chiamava la ferramenta in via Cibrario 87

    Reply

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *